[GDR]Benvenuti- Presentarsi

Ospite

Abry era in attesa di essere accompagnata nelle sale grafiche quando vide arrivare Dama Ammipro, che col suo solito garbo si avvicinò per presentarsi
Buonasera madonne scusate la mia intromissione sono Ammipro Del Grillo, sono la cartografa dell'Istituto Italico Cartografico

Salve Ammipro, siete arrivata anche voi le disse Abry con un sorriso. Vi presento Maria Leonia della Gherardesca Maresciallo Vicario

In quel mentre vide arrivare il Conte H_O_D che con la sua solita aria distratta dai troppi impegni ci venne incontro

Maria Leonia, Ammipro benvenute vi porterei subito alle sale del lavoro ma credo ci voglia il lasciapassare come questo

Abry non potè trattenere un sorriso notando l' imbarazzo del Conte, quando si rese conto dell'errore, e l'espressione divertita di Madonna Maria Leonia

Si, credo che dobbiamo aspettare prima di raggiungere le sale di lavoro

Ospite

Sono imperdonabile ecco cosa sono...chiedo scusa ma la stanchezza è maggiore della lucidità!

Titolo: Re: [GDR]Benvenuti- Presentarsi Lun Nov 08, 2010 8:16 pm

Maria Leonia non fece caso al lapsus del Conte e si presentò alla Dama appena giunta

"Piacere di incontrarvi Madonna, io sono Maria Leonia della Gherardesca, Viscontessa di Vicopisano e Maresciallo Vicario. Vi prego di seguirmi, vi conduco alle Sale preposte" e lentamente si incamminò.

Ospite

"Vi prego di seguirmi, vi conduco alle Sale preposte"

Abry ringraziò e seguì Maria Leonia della Gherardesca, Viscontessa di Vicopisano e Maresciallo Vicario.

Ospite

Buon Pomeriggio signori e signore,
Pierre entrò nelle sale del collegio ammirando la cura degli architetti e arredatori nella creazione di queste nuove sale.
Sono Pierre Ribes Malaspina ,Barone di Marsiliana e Governatore d'Abruzzo, sono giunto in queste sale in seguito alla richiesta dell'araldo territoriale, chiedo di essere accompagnato nelle sale riservate alla discussussione sul Regno delle due Sicilie e il Principato degli Abruzzi.

Ospite

Gli ultimi giorni di Luna erano costellati da una miriade di incontri e saluti.
Le aveva arrecato molto piacere la venuta dell'Araldo, Messer Marcius_da_Valmacca a consegnarle l'invito ad entare nelle Sale del Nobile Collegio per l'Araldica.
Ben volentieri avrebbe presenziato come ospite al fianco della Regina delle due Sicilie, Lady_Carey fin quando non fossero stati delineati i poteri nel Regno come futura Regina.
Decise dunque di inviare una breve missiva per esprimere il suo assenso.

Preg.mo Collegio dell'Araldica e Maestro d'Armi

sono Beatrice Luna de Challant,da poco eletta IG Regina del Regno delle due Sicilie.
Accolgo con riconoscenza il vostro invito e vi auguro di proseguire al meglio nell'importante opera che state seguendo.
Con ossequio

Beatrice Luna de Challant

Vice Maresciallo Messaggi : 8972 Data d'iscrizione : 20.09.10

Era intento a finire alcuni lavori ormai troppo vecchi per esser rimandati ancora.
Sentì dei passi a quell'ora di notte per i corridoi. Le guardie erano quasi tutte sedute, e sopratutto non v'erano altre luci se non quelle di pochissimi che avevano deciso di rimanere svegli per finire modelli di grafica o terminare la riscrittura di alcune pergamene.

Quasi quasi vado a vedere chi è, ne approfitto per sgranchirmi le gambe

Aprì la porta e s'imbattè in un messo decisamente stanco che più che camminare arrancava.

Ragazzo, che ci fai a quest'ora di notte per queste sale? Certo è, però, che per averti fatto passare le guadio o son troppo assonnate o rechi qualcosa d'importante.

Il giovane chiese chi fosse, ed ottenuta risposta rassicurante porse la lettera arrecante sigillo Reale.
Il conte ringraziò e congedò il ragazzo con qualche ducato così che potesse rifocillarsi.
Lesse la lettera e per renderla visibile a tutti l'affisse in una bacheca subito dopo l'entrata con aggiunto ' mi son permesso di rispondere a nome del collegio '.
Prese quindi carta e penna e rispose alla lettera.
Maestà,
accolgo a nome del Collegio tutto la vostra missiva giunta soltanto ora alle nostre porte.
Vi prego di sentirVi in diritto di recarvi quando più credete sia necessario
all'interno delle nostre sale per discutere di argomenti che riterrete importanti.
M'auguro di vederVi quindi presto nella sala riservata alle discussioni inerenti al Regno.
In fede

DonGiovanni Tancredi Spadalfieri
Araldo Territoriale per Terra di Lavoro.

Proprio mentre andava a svegliare il messo, una guardia gli rese noto che in giornata era arrivato un altro personaggio.

Personaggio? Come personaggio, cioè, spiegatevi.

Dopo qualche parola assonnata e vari biaschii riuscì a comprendere che " il Personaggio " altri non era che il Principe/Governatore d'Abruzzi Pierre Ribes Malaspina.

E perché non hai avvisato subito? Spero perlomeno gli sia stata concessa una stanza adeguata al rango. Domani, se e quando potete, fatelo accomodare e ditegli che entro breve verrà accolto come si confà al rango che rappresenta. Mi raccomando, e niente più dimenticanze.

Ospite

Ruggero II si presentò nell'atrio di Palazzo d'Araldica, smontò da cavallo, così come il suo fedele major domus Condrano.

Condrà, famme 'o piacere, pìgljete stu cavallo e puòrtelo dinte 'e stalle, po' tuòrne ccà. - disse Ruggero.

Sissignòre eccellenza, attacco 'o cavallo e sono subito da voi! - rispose Condrano, che continuò - ...Ma mo' che sìte 'o Governatore, nunn'è che me putìte da' nu pucurìlle 'e cchiù p'o stipendio?...

Aaaah Condrà!! e sèmpe llà jamme a fernì! E io pago! e io pago! Con quello che costa essere Guvernatore! - sbottò il Normanno

Il major domus si diresse quindi mesto coi due cavalli verso le stalle, mentre Ruggero attendeva di essere ricevuto al Palazzo...

Vice Maresciallo Messaggi : 8972 Data d'iscrizione : 20.09.10

Era in attesa che il Governatore degli Abruzzi venisse introdotto i quelle sale come aveva disposto la sera prima.
Purtroppo ancora non se ne avevano tracce.
Caso volle però che giungesse un altro Governatore, stavolta a lui più vicino. L'aveva conosciuto ormai molto tempo fa, e da allora non l'aveva mai visto separarsi dal fido " ragazzotto" con il quale solerte colloquiava.
S'avvicinò quindi vedendolo farsi annunciare dallo stesso alle guardie dell'ingresso, e sfoggiando il sorriso migliore che aveva lo accolse con i rispetti dovuti al ruolo che rivestiva.

Governatore, che piacere vederVi qui. Avete quindi ricevuto la mia missiva. Sarò ben lieto di accompagnarvi nelle sale dove si discute di argomenti relativi al Regno.

Lo introdusse quindi per i corridoi e le sale illustrando le bellezze del Palazzo.

Ah, quasi dimenticavo. Giorni fa era arrivato il vostro pari, governatore d'Abruzzi, Pierre Ribes Malaspina. Non sono riuscito però ancora ad incontrarlo.

Poi quasi dimenticandosi continuò mentre gli faceva visitare gli alloggi che l'avrebbero ospitato durante le discussioni.

Sua Maestà la Regina Beatrice Luna de Challant ha inviato una missiva che è arrivata giusto ieri. Avremo quindi modo ben presto di ospitarla.

Con un gesto di cortesia aprì la porta e concluse.

Bè, avete visto dove si svolgono le riunioni, ora permettetemi di lasciarVi riposare. Provvederò io stesso a far rifocillare anche il Vostro seguito.

E detto ciò s'incamminò verso le cucine e gli alloggi della servitù di palazzo per dare disposizioni verso gli ospiti.

Titolo: Re: [GDR]Benvenuti- Presentarsi Sab Gen 08, 2011 9:30 am

Citazione :: [HRP]Scusate nota tecnica:

@Ruggero: Benvenuto per poterti dare accesso alle Sale diplomatiche dovresti loggarti al forum.
Attualmente ti segnala come Ospite

Ruggero
Ospite

Grazie [HRP]

Ospite

Da quando aveva ricevuto la missiva del suo Signore i giorni erano stati lenti e noiosi.
Una tediosa indisposizione aveva indebolito il fisico di Maddalena, costretta a rimanere a casa, rinunciando persino ai suoi amati studi, troppo stanca e debilitata per poter sedere china sui libri.
Per due giorni non aveva neppure lavorato e la giovane donna fremeva tra le silenziosa mura domestiche, abituata come era a recarsi quotidianamente in piazza, a leggere le bacheche, a dedicarsi al suo lavoro in clinica medica.
E poi c'era quella missiva di Riccardo d'Altavilla, ancora aperta sullo scrittoio, e ancora una volta aveva dovuto scrivergli per scusarsi del ritardo con cui si sarebbe recata al Collegio Araldico, dopo l'invito del suo Signore.

Pochi giorni dopo la sua salute era tornata eccellente. Maddalena si era preparata con cura, facendosi aiutare dalla solerte Matilde, la sua domestica personale, e aveva chiesto una carrozza pronta per mezzogiorno, per recarsi celermente presso la sede del Collegio.
Il palazzo era splendido, maestoso ma sobrio, austero ma accogliente. All'ingresso trovò un baldo giovine a cui si presentò immediatamente.
"Sono Maddalena Borromeo, Contessa di Cascina e Baronessa di Montecarlo, invitata in queste sale dal Conte Riccardo d'Altavilla, attuale Signore di Firenze. Il Conte mi ha assicurato che sono attesa, vogliate dunque avere la bontà di annunciarmi a chi di dovere e porgere le mie scuse se mi presento solo oggi, giorni dopo la prima missiva del mio Signore."

In fondo all'atrio d'ingresso vide una comoda poltrona e Maddalena, piuttosto stanca per il viaggio, pensò che non sarebbe stato troppo sconveniente approfittarne. Sedette in attesa, mentre il giovane paggio si allontanava addentrandosi per i corridoi.

Messaggi : 2884 Data d'iscrizione : 20.09.10

Il Foscari stava scendendo lo scalone semisepolto dai faldoni che stava trasportando dal Tribunale Araldico ... a stento riusciva a distinguere i gradini che per fortuna aveva percorso più volte, ne riconosceva con esperienza uno ad uno le dimensioni potendo così mantenere un passo spedito.

L'araldo veneziano necessitava di raggiungere gli archivi velocemente per depositare quei voluminosi incartamenti sicchè riuscì a scorgere solo all'ultimo momento e con la coda dell'occhio, ad una certa distanza, quella figura seduta in fondo all'atrio d'ingresso in attesa d'esser ricevuta...

Ogni giorno si presentavano nobili e principi per avere udienza al castello per le più varie esigenze, dai semplici saluti al deposito delle denunce... ma quella elegante dama, non sembrava essere arrivata nè per l'una nè per l'altra questione... eppure dalla sfuggente occhiata che aveva potuto lanciare gli era parso aver qualche cosa di familiare...

Il Foscari si crucciava per non esser riuscito a definire i tratti di quella figura, per non rovinare a terra non aveva potuto distogliere lo sguardo dalla scalinata che svoltato l'angolo continuava a scendere verso gli archivi... eppure, quella svolta delle scale, gli aveva ricordato altre svolte che avevano condizionato la sua vita, svolte spesso dolorose che avevano determinato un carattere duro e scontroso, adatto a sopportare la sofferenza e a far fronte alle crudeltà che la vita gli aveva riservato, come la morte dei figli e la separazione dalla moglie...

Le scale continuavano a scendere... forse la dama s'era mossa, forse gli parve di sentire un cenno di saluto, una voce gentile, o forse erano solo i suoi pensieri che si accavallavano in un turbinare di emozioni indotte da quella svolta di scale che lo conducevano nel profondo della sua anima....

Ospite

Intenta a leggere alcune pagine consegnatele dall' araldo di Modena in merito ai nobili, Misery non si accorse dell'elegante figura femminile che occupava la poltrona nell'atrio dell'ingresso fino a quando un suo leggero movimento non venne recepito dalla coda del suo occhio.
Era, come tutti gli araldi, abituata alle visite dei nobili quindi non si stupì più di tanto di trovare qualcuno in attesa di udienza ed istintivamente, quindi, alzò la testa per porgere i suoi omaggi, ma la parola le mancò dalla sorpresa vedendo chi fosse la donna davanti a lei
Maddalena! esclamò aprendosi in un caldo sorriso. Le era giunta notizia del suo malessere passato quindi rivederla al collegio non poteva essere che una gioia per lei. Misery le si avvicinò dando un affettuoso bacio sulla guancia della figlia Ben arrivata mia cara. Mi avevano detto che il collegio ti aveva convocata, ma non sapevo quando saresti arrivata. Come stai?

Ospite

"Madre!" Era felice di vedere un viso amato tra quelle mura ancora sconosciute.
"Io sto bene, madre, adesso sto bene. Avrei dovuto essere qui già da giorni, ma un leggero malessere me lo ha impedito. Il freddo pungente di gennaio non ha giovato alla mia salute, ma ora è tutto passato."
Maddalena sorrise a Miriam e le prese le mani con affetto.
"Vedo che anche voi siete in buona salute, non sapete che sollievo sia ciò per me..."

Mentre Maddalena parlava con la madre, un giovane paggio avanzò celermente e le indicò una sala chiusa. In alto, vicino alla porta, la scritta "Sala Diplomatica - Repubblica di Firenze" rese inequivocabile di che sala si trattasse. Il paggio aprì la porta e la invitò ad accomodarsi. Maddalena salutò Miriam prima di entrare e, nel sollevare lo sguardo, si accorse di un uomo carico di faldoni che avanzava cautamente gradino dopo gradino, affrontando la lunga scalinata che conduceva dal piano superiore all'atrio dove prima Maddalena era seduta. L'andatura, i movimenti del capo, la postura... Maddalena conosceva di certo quell'uomo, il cui viso era nascosto dagli incartamenti.
Sostò per qualche istante davanti l'uscio della sala, mentre il paggio spazientito attendeva con educazione. L'uomo guardava insistentemente le scale, certamente per non inciampare ed evitare che i documenti cadessero rovinosamente in terra.
Fu un istante o almeno a Maddalena parve tale. L'uomo aveva sceso l'ultimo gradino e adesso, con i faldoni al sicuro e il passo più fermo, le aveva rivolto lo sguardo.
"Jacopo..."
Maddalena sussurrò quel nome quasi senza accorgersene. Sorrise all'uomo in fondo all'atrio e per un attimo fu di nuovo a Pisa, anni prima, in taverna e nella piazza cittadina, e sentì la voce borbottante di Jacopo e la sua risata caratteristica. Accennò un timido saluto, mentre il paggio in attesa le indicava ancora una volta la sala. Forse lo avrebbe rivisto o forse no, quel palazzo era immenso. Entrò nella stanza, la porta si richiuse alle sue spalle e Maddalena sedette su una poltrona vicino la grande finestra in fondo.
Non aveva potuto vedere se Jacopo aveva ricambiato il suo sorriso o il suo saluto, eppure - ne era certa - se Jacopo l'aveva riconosciuta, aveva condiviso con lei quel piccolo tuffo al cuore, denso di ricordi ed emozioni, che l'aveva accompagnata dentro l'austera sala.

Ospite

Seduta in carrozza, mentre percorreva l'ultimo tratto di strada che la separavano dal Palazzo del Collegio d'Araldica, Lucrezia rileggeva la missiva della Viscontessa di Vicopisano...
non aveva certo tardato nè a rispondere alla missiva e tantomeno a presentarsi al più presto a Palazzo.
Era onorata dalla richiesta pervenutale e guardando fuori dalla carrozza vide stagliarsi il Palazzo...erano arrivati...
Il fedele Alzir si affretto' ad aiutarla a scendere e a scortarla fino all'ingresso del Palazzo.
Un paggio si fece subito avanti....
"Sono Lucrezia Barberini, Contessa di Mirano e Viscontessa di Pieve di Cadore.
Sono attesa dal Vice Maresciallo d'Armi, vi prego di volermi annunciare.. "
Il paggio si inchino' e si allontano' velocemente seguito dallo sguardo diffidente di Alzir...
"Su, rilassati Alzir...siamo nel Palazzo del Collegio d'Araldica...chi vuoi che attenti alla mia sicurezza qui?
Approfittane per andare a visitare qualche taverna locale...di sicuro per un po' non avro' bisogno di te"
Alzir poco convinto' si inchino' e fece per allontanarsi non senza aver dato un'ultima occhiata in giro..
seguit0 dallo sguardo divertito di Lucrezia...

Ospite

Il Vicemaresciallo d'Armi di Venezia, non appena seppe della visita della Contessa Barberini, scese di gran corsa dal suo ufficio per accoglierla.
Non appena la vide, un sorriso si dipinse sul suo volto.

- E' un onore oltre che un piacere vederti qui. Le disse con un inchino e facendole un baciamano.

Andrea aveva appreso pocanzi della sua convocazione da parte del Maresciallo d'Armi Vicario.
Le offrì il suo braccio e tra una divagazione e l'altra la condusse all'interno del Palazzo Collegiale.

Ospite

Ermete informò il Barone che la Contessa di Mirano, sua carissima amica, era arrivata nel Palazzo del Collegio d'Araldica. Uscì fuori dal Palazzo, ma trovò solamente la sua carrozza senza più un individuo. Nemmeno il cocchiere!
Rientrò dentro nella speranza di vederla e di salutarla. É da tanto che i due non si vedevano. Passeggiò sconsolato per le Stanze del Collegio, quando vide una donna, dai capelli color dell'oro, tenersi sottobraccio con il Barone Merisi, il Vicemaresciallo d'Armi. Schiaritosi la voce, il Barone chiamò la Contessa ridendo:

"A cosa dobbiamo questa visita, Contessa Lucrezia?"

Il Barone di Tolmezzo le se avvicinò e le baciò la mano

Ospite

Isabella si dirigeva felicemente verso le Sale dell'Araldica in groppa alla sua fedele giumenta Atena. L'aria era frizzante e faceva rabbrividire la ragazza, che si strinse di più nel mantello.
Ancora non le sembrava vero.
Quella mattina, come sempre, si era svegliata all'alba, per recarsi in taverna dai suoi genitori, per aiutarli.
Non appena aveva finito di sistemare il retrobottega, si era seduta ad un tavolo e lì aveva ricevuto un invito che da tanto desiderava, senza sperarci troppo.
Una figura elegante sedeva composta all'altro capo della stanza. Isabella l'aveva riconosciuta subito, era Dama Maria Leonia.
La ragazza si era avvicinata a lei e l'aveva salutata con un inchino.
Dopo aver parlato un po', la Signora le aveva detto che i membri dell'Araldica erano rimasti colpiti dai lavori esposti nella sua modesta bottega d'arte cittadina ed avrebbero voluto convocarla nelle loro Sale private.
Il cuore di Isabella aveva fatto un balzo.
Non appena la dama era uscita, lasciandole le indicazioni per raggiungere il luogo, lei aveva salutato i genitori ed era montata su Atena.
Non le pareva ancora vero.
Lei, un'umile bottegaia di Firenze, si stava recando presso l'Araldica, invitata.
Quando arrivò davanti ai pesanti portoni del Palazzo aveva il cuore in gola, ma si fece coraggio, smontò da cavallo e bussò.
Chi è?
Mi chiamo Isabella Artemisia De Bonamici - disse la ragazza in soggezione - sono stata invitata da Madonna Maria Leonia della Gherardesca presso queste sale.

Ospite

Un lungo rapporto epistolare aveva visto la Baronessa di Peschiera impegnata con la viscontessa di Vicopisano...
Quella mattina era giunta la risposta che attendeva con la convocazione presso il Collegio...
Si fece aiutare dalla sua dama di compagnia per prepararsi, smise la divisa e indossò lo splendido vestito di broccato donatole dal marito per natale... Si raccolse i capelli in una treccia a forma di corona, e infine si incipriò...
Si diresse nel salone, per dare le ultime disposizioni durante la sua assenza, nel frattempo il fido Bepi aveva fatto preparare la carrozza...

Il viaggio fu molto lungo, e la baronessa ne approfitto per leggere alcuni documenti...

Giunta nel magnifico giardino del palazzo del Collegio, il fido Bepi aprì la porta della carrozza, porse il braccio e così la baronessa potè scendere... Si fece scortare fino all'entrata e si fece annunciare...
Fu accompagnata in una sala in attessa dell'arrivo del vicemaresciallo d'armi.

Ospite

Baronessa ……Baronessa?
Oh Goran scusate non vi avevo sentito ……entrate prego
Signora una missiva per voi…….credo sia urgente, proviene dea Collegio dell’Araldica.
…..Grazie Goran sicuramente è una cosa importante , aspettate solo qualche minuto che credo di dovervi affidare la mia risposta.
Lesse attentamente la missiva e quindi preparò la risposta.

Gentilissima Dama Maria Leonia della Gherardesca
Vogliate perdonare il mio ritardo nel presentarmi al castello
Trovandomi in terra straniera dovrete accogliere la mia presentazione tramite questa mia missiva, alla quale seguirà al più presto una visita personale.
Onorata della fiducia in me riposta dal Collegio.
Cosy Epelfing Baronessa di Compiano
[GDR]Benvenuti- Presentarsi - Pagina 2 99e6uu

[GDR]Benvenuti- Presentarsi - Pagina 2 99e6uu

Goran fate pervenire questa missiva a Dama Maria Leonia della Gherardesca presso il Castello dell’Collegio dell’Araldica è urgente .
[GDR]Benvenuti- Presentarsi - Pagina 2 1589j5z

[GDR]Benvenuti- Presentarsi - Pagina 2 1589j5z

Titolo: Re: [GDR]Benvenuti- Presentarsi Dom Feb 06, 2011 2:36 pm

[hrp] Cosy dovresti loggarti Smile

altrimenti non posso darti accesso alla Sala giuria[/hrp]

Ospite

Madama Puffetta,
credo di non trovare le sale di mia compentenza, potete farmi indicare la giusta direzione?
Avete un bel vestito a proposito..

Ospite

Il Vicemaresciallo d'Armi della Serenissima giunse nella sala dove attendeva la Baronessa di Peschiera ponendo a lei doverosi omaggi.

Titolo: Re: [GDR]Benvenuti- Presentarsi Dom Feb 06, 2011 7:24 pm

Maria Leonia salutò le Dame giunte e indicò loro le Sale in cui recarsi.

"Viscontessa sono lieta che vi piaccia, l'azzurro è il mio colore preferito. Recatevi pure in Sala Giovanni Caboto Sforza dovreste incontrare anche gli altri giurati."

Ospite

Sulana percorreva il lungo viale alberato che conduceva al Palazzo del Collegio Araldico.
Con una mano teneva la tendina scostata, per poter rimirare le distese di prati che si intravedevano tra i filari di cipressi che costeggiavano la via.
Era stata invitata da Dama Bianca Maria Borromeo, per presentarsi al Collegio,
come aiutante per il lavoro di Araldo Signatorum.
Ella aveva sempre amato dipingere, fin da bambina i sui genitori, avendo notato la sua predisposizione, non le avevano mai fatto mancare pennelli e colori, Sulana aveva familiarità con le miscele di minio e ocra di rosso d'uovo e di sanguigno, le tele erano le sue compagne preferite.
Amava ritrarre Jungo e Mardon, i due grossi alani di famiglia, riportare su tela le aiole del grande parco di Palazzo De Claudis, che sua madre Margherita, curava con amore.
L' invito di Dama Bianca Maria, le sembrava davvero un'occasione per dare libero sfogo alla sua fantasia..
Mentre si perdeva in lontani ricordi, la carrozza giunse alla fine del viale,
Sulana scese e si diresse dinnanzi al portone. L'Usciere la vide arrivare e le si fece incontro:
"Buonasera Madama, chi devo annunciare?" le chiese.
"Buona sera a Voi Messere. Sono Sulana Alfieri De Claudis, Capo Casato dei Giulio Claudia e Sceriffo di Milano.
Sono stata invitata da Dama Bianca Maria Borromeo"
"Abbiate la gentilezza di attendere nell'atrio, mentre vi annuncio" disse l'uomo gentilmente.
"Ma certo, ne approfittoerò per riscaldarmi davanti al camino" Rispose Sulana.
Mentre l'usciere scompariva dietro un'alta porta in legno massiccio, Sulana si diresse verso il grande camino che troneggiava sulla parete opposta, ammirando gli arazzi riccamente decorati, ritratti antichi e gli scudi con stemmi elaborati, appesi alle pareti.
Quel posto trasudava arte e Sulana si sentiva pienamente a suo agio.
Era felice di dover attendere, poteva così godere di quel senso di pace che quelle opere le trasmettevano.