Aleandro (Flavianix) era nel palazzo della sua casato, quello dei Della Luna, che cercava, un po' come tutta la famiglia, di scovare il misterioso fantasma del suo avo. C'era chi diceva che il dipinto di Rolando da Varchi, capostipite della dinastia dei Della Luna, di notte si animasse. Un servitore si era già licenziato dicendo di averlo visto ma per ora le indagini avevano portato solo a buffi equivoci.
Aleandro era con la camiciona da notte bianca, una candela in mano ed il cappellino da notte col pon pon. Stava, come ormai avveniva spesso, girovagando per il palazzo cercando di capire chi faceva quei maledetti rumori che non facevano dormire sua moglie e tutta la famiglia quando vide aprirsi una porta.
Convinto che fosse il fantasma gridò "AAAAAAAAH" e dall'altra parte si sentì "AAAAAAAAAAH".
In realtà non era il fantasma ma sua figlia Isabel che, dopo essersi ripresa dallo spavento gli disse "Papà smettila di fare il fantasma che un giorno o l'altro ci farai morir tutti di crepacuore. Comunque complimenti per esser diventato apprendista araldo territoriale".
Aleandro sbiancò "Io? Apprendista araldo?.
"Si papino sono orgogliosa di te" e lo abbracciò.
Si sentì una fragorosa risata che poi si spense rapidamente, era il fantasma che rideva felice della nuova carica del suo avo.
Il mattino dopo Aleandro, vestito in modo impeccabile salutò sua moglie, la contessa Elisa, e si avviò tutto felice verso il palazzo dove aveva sede il collegio d'araldica...