Rocca Cesta, finalmente.
Erano passati diversi giorni da quando aveva iniziato il suo viaggio: aveva viaggiato prima per mare, da Parenzo fino a Rimini, poi a cavallo attraverso la Romagna. Arrivato dinnanzi al castello, pregò gli stallieri di dare da mangiare al suo cavallo, stremato dalla galoppata, quindi entrò nella sede del Collegio.
Varcato il portone di ingresso, si ritrovò nell'atrio, ampio e pieno di quadri come l'aveva immaginato; dalle altre stanze proveniva un brusio indistinto, segno che il Collegio era molto visitato. Tra l'ingresso e il resto del castello vi era un una porta in legno decorato, chiusa, ed un valletto davanti ad essa.
Ancora avvolto nel pesante mantello che lo aveva riparato dal freddo, si rivolse al valletto:
"Buonasera, sono il barone Ryan Asburgo d'Argovia, gradirei incontrare il conte Cyrille Antoine Gardin D'Arborea, che mi ha convocato qui".
Forse avrebbe dovuto essere più esaustivo con l'uomo ma questi non fece altre domande, annuì con un cenno del capo e uscì dall'atrio, lasciando a Ryan il tempo di ammirare la sala.